Economia circolare e transizione energetica, un’unica sfida per il futuro

07 Marzo 2023

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La transizione energetica e l’economia circolare, spesso considerate in modo distinto, sono in realtà legate tra loro, entrambe decisive per rendere sostenibile l’impatto delle attività economiche; rappresentano le due vie parallele per condurre l’Italia a una prospettiva di sviluppo positivo e duraturo. È quello che emerge dal convegno “Il ruolo dell’economia circolare nella politica energetica europea” promosso dal CONOU, il Consorzio Nazionale Oli Usati, e da AIEE, l’Associazione Economisti italiani dell’energia, che si è svolto oggi a Roma presso la sede di Spazio Europa.

Un confronto che ha raccolto voci diverse di accademici, economisti, istituzioni e rappresentanti di alcuni dei principali consorzi ambientali nazionali, animando la riflessione sull’impatto benefico e la necessità del modello circolare nel percorso di transizione energetica per l’azione di contrasto della crisi climatica.  Ridurre la dispersione di rifiuti, migliorare la capacità di recupero e riciclo di materia e accrescere la sostenibilità dei prodotti sono gli interventi strategici da mettere in campo anche per consentire la riduzione del fabbisogno di energia.

In Italia le attività dei cinque Consorzi che hanno partecipato all’incontro – CONOU, RICREA, Co.Re.Ve, ERION, Ecopneus – rappresentano altrettanti esempi virtuosi di un’economia circolare realizzata, di una gestione ambientalmente efficace ed efficiente dei rifiuti che contribuiscono anche a ridurre l’utilizzo di materie prime energetiche fossili, con evidenti benefici nella mitigazione del “global warming” a livello complessivo nonché nella indipendenza energetica per il nostro Paese.

Come oramai da anni il CONOU nel 2021 ha avviato a rigenerazione oltre il 98% dell’olio usato, con un risparmio sulle importazioni di petrolio di oltre 80 milioni di euro; RICREA, sempre nel 2021, ha riciclato 390mila tonnellate di rifiuti di imballaggio in acciaio; Co.Re.Ve, ha recuperato 2.182.858 tonnellate di vetro nel 2021; ERION, con la sua attività ha permesso di risparmiare oltre 375 milioni di kWh ed Ecopneus, nel 2022 ha recuperato 231.727 tonnellate di pneumatici fuori uso.

Questi dati illustrano con efficacia la posizione di eccellenza occupata dall’Italia in Europa quanto ad economia circolare. Come emerge dal Rapporto 2022 del Festival Circonomia sull’economia circolare in Italia e in Europa, il nostro Paese è leader nella Ue per circolarità ed efficienza d’uso delle risorse. In particolare, nel 2021 il nostro Paese ha avviato a riciclo quasi l’80% di tutti i rifiuti prodotti, sia urbani che speciali, contro il 56% della Francia, il 43% della Germania, e il 39% della Spagna (la media Ue è ferma al 38%). L’Italia è prima tra i 27 Paesi dell’Unione nell’indice di economia circolare costruito su diciassette diversi indicatori, prima per percentuale di riciclo sul totale dei rifiuti, più virtuosa di altri grandi Paesi europei per energia consumata/unità di Pil e consumo di materia/unità di Pil.

L’economia circolare amplia la visione su ciò che serve per rendere concreta e sufficientemente rapida la transizione ecologica. Una prospettiva che non può basarsi soltanto su interventi di ‘sostituzione tecnologica’ pure indispensabili, ma deve necessariamente investire anche la sfera dei comportamenti economici e degli stessi stili di consumo. In questo senso il passaggio dal modello economico lineare a quello circolare è uno snodo fondamentale anche in termini culturali. Se guardiamo al caso del CONOU, che rigenera pressoché la totalità dell’olio usato raccolto in Italia abbattendo inquinamento e alleggerendo il peso della nostra bolletta energetica, la strada da seguire appare chiara” ha commentato il Presidente CONOU Riccardo Piunti.

L’economia circolare costituisce da tempo uno dei pilastri sui quali l’Europa ha deciso di costruire la sua politica per la transizione ed i recenti eventi che hanno sconvolto i mercati dell’energia e delle commodities hanno ulteriormente accentuato l’impegno per il recupero e la valorizzazione dei residui e più in generale dei rifiuti.

L’Italia, come paese tradizionalmente dipendente dalle importazioni di energia e di materie prime, è stato sempre costretto a fare di necessità virtù ed ha saputo acquisire una posizione d’avanguardia in questo campo. I consorzi come CONOU sono uno degli esempi virtuosi di questa attitudine che coordina l’impegno dell’industria, dei consumatori, delle istituzioni. E devono costituire un fattore d’impulso e riferimento per il percorso che occorre ancora fare per una gestione efficace dei rifiuti” ha aggiunto il Vice Presidente AIEE Carlo Di Primio.

 

I dati presentati dai Consorzi di raccolta e riciclo dei rifiuti nel corso dell’incontro indicano con chiarezza i sostanziosi benefici che le attività di recupero e rigenerazione dei rifiuti comportano in termini di risparmio di risorse energetiche fossili e materie prime vergini.

  • CONOU: nel 2021 ha raccolto 186.000 tonnellate di olio usato in circa 110.000 siti diversi, avviandone a rigenerazione oltre il 98% e consentendo così la produzione da un rifiuto pericoloso di lubrificanti (nonché bitumi e gasolio), con un risparmio sulle importazioni di petrolio di oltre 80 milioni di euro ed evitando l’emissione di circa 90 mila tonnellate di CO2eq.

Nei suoi quasi 40 anni di attività il Consorzio si è progressivamente affermato come un’eccellenza assoluta, non solo in Italia ma in Europa; risultati costruiti anche grazie una continua e capillare attività di educazione ambientale, formazione e informazione. Il CONOU dà un contributo importante anche in termini di sostenibilità economica, assicurando un risparmio per la bolletta energetica nazionale pari a circa 1,5 milioni di barili di petrolio all’anno.

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